Turismo di ritorno: cos'é?
Cos'é?
Il "turismo delle radici" (o "turismo di ritorno") può essere considerato come uno “strumento” per la scoperta e il rilancio di una determinata destinazione turistica.
Si tratta di una forma di turismo che più delle altre ha a che fare quasi esclusivamente con la figura del turista, permettendogli, infatti, di conoscere e di scoprire un'origine che gli appartiene, che fa parte della sua storia e della sua cultura e che è la memoria delle sue radici.
Questa forma di turismo, a volte, viene chiamata "turismo genealogico", in quanto si pone l'obiettivo di rivolgersi principalmente i discendenti di emigrati che durante le ferie tornano a visitare e a vivere i luoghi dei loro antenati.
Il turista genealogico (o di ritorno) non solo è interessato a conoscere la storia dei propri ascendenti, ma anche scoprire nuove forme di cultura, di tradizioni legate all’artigianato e all’enogastronomia di quei luoghi.
Le due tipologie
La prima tipologia prende in considerazione gli emigrati di prima generazione che vivono nei paesi limitrofi, e che ritornano nel paese di origine ogni anno.
In questo caso si parla di un turista abitudinario, che durante le ferie torna nel proprio paese per far visita ad amici e parenti, riscoprendo quelle abitudini e stili di vita che ha lasciato quando è emigrato.
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La seconda tipologia riguarda i discendenti di seconda e terza generazione, ossia i figli e i nipoti di persone emigrate nei paesi oltreoceano.
Questa tipologia di turisti, a differenza della prima, compie un vero e proprio viaggio di scoperta, dal momento che non conosce il proprio Paese di origine, oppure ne ha una conoscenza poco approfondita.
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I dati
Questi dati sottolineano l’importanza che il "turismo di ritorno" ricopre all'interno del nostro panorama economico, sia in termini di potenziale crescita, nonostante ancora oggi sia considerato ancora un mercato di nicchia, sia come strumento per superare la stagionalità. Altro importante aspetto è la sua possibilità di diffusione su tutto il territorio nazionale.
La crisi economica del nostro Paese ha fatto sì che ogni anno vi siano notevoli flussi migratori verso l’estero e questo potrebbe, in futuro, tradursi in una opportunità di sviluppo del turismo delle radici, con ottime ricadute economiche sul nostro territorio.